Quella di ieri al Franchi era la classica partita dove la famosa asticella per la nuova Udinese si sarebbe inevitabilmente alzata. La Fiorentina, che una settimana fa aveva preso letteralmente a racchettate il malcapitato Chievo, era banco probante per i nostri, reduci a loro volta da un meritato successo casalingo ottenuto ai danni della Sampdoria. Per dare un’idea di quanto ostico fosse l’impegno, oltre alla logica superiorità degli uomini di Mr Pioli, si aggiungeva pure il dato statistico che dice che è dall’autunno del 2007 che i friulani tornano sistematicamente a mani vuote dalla trasferta toscana. Il risultato di ieri ha premiato di misura, ma reputo meritatamente, i padroni di casa capaci di imporsi per 1 a 0 con una rete (già la terza in due gare) di Benassi che poco dopo la metà della ripresa ha capitalizzato un perfetto assist di Chiesa, il quale si è reso protagonista di un “cost to cost” susseguente al primo corner a favore dei friulani che si sono fatti letteralmente ed ingenuamente sorprendere dalla ripartenza viola.
È stata una gara di logica e naturale sofferenza, ma l’impressione che si è avuta è che l’identità della nostra formazione si stia definendo, tant’è che la sensazione data dai bianconeri non è stata assolutamente quella della “vittima sacrificale”. Peccato appunto, come rimarcato dallo stesso allenatore spagnolo, per quell’ingenuità che è costata quel punticino che tutto sommato, se ottenuto, non avrebbe fatto gridare allo scandalo. Machis avrebbe dovuto stroncare sul nascere l’azione di Chiesa, spendendo un’ammonizione che poteva essere determinante alla causa dei suoi. Secondo me adesso si dovrà necessariamente lavorare sulla costruzione e sulla finalizzazione del gioco perché le prime tre giornate hanno detto di una squadra sufficientemente equilibrata ma con un reparto avanzato ancora tutto da decifrare dove un Lasagna un po’ estraneo dal gioco ed un Teodorczyk in evidente ritardo di preparazione non hanno ancora dato il contributo atteso. Il campionato, per gli impegni della Nazionale, ora si ferma e la sosta sarà quanto mai utile a Mr Velazquez per recuperare alcuni degli infortunati e per studiare le opportune contromisure per affrontare in casa fra due settimane il Torino di Mr Mazzarri.
Paolo Matrecano