Per fortuna che a Roma si va a giocare una volta all’anno, anzi due considerando la sponda laziale. Si sapeva che sarebbe stata una partita difficile, la sconfitta probabilmente era già scritta considerati i periodi delle due squadre, ma l’atteggiamento arrendevole mostrato fin dalle prime battute dai friulani è inaccettabile. Tatticamente parlando non c’è stata partita, la Roma giostrava la gara come preferiva accelerando e rallentando i ritmi. Dopo 10 minuti il tabellino segnava già un passivo di due gol, Pjanic prima, Maicon poi hanno infilato Karnezis, entrambe le azioni si sono sviluppate sulla fascia sinistra dove Piris e Pasquale non si sono dimostrati all’altezza. Il primo squillo dell’Udinese è arrivato intorno alla mezz’ora con la punizione di Marquinho che ha sorvolato la traversa, il brasiliano è stato uno dei pochi a salvarsi nella disfatta, si vedeva che voleva dimostrare alla sua ex squadra di essere un giocatore di valore. Nel secondo tempo lo stesso Marquinho ha sfiorato il gol con un gran tiro terminato di poco a lato. Oltre a questo c’è poco altro da segnalare, in avanti manca peso e concretezza, Thereau è sempre troppo isolato e gioca lontano dalla porta. Perica ieri si è battuto a destra e sinistra rifilando almeno due botte notevoli a Manolas, l’impegno e l’agonismo ci sono stati ma non è l’attaccante di cui, ora come ora, l’Udinese ha bisogno. La gara è stata chiusa definitivamente al minuto 63 quando Manolas ha sfondato con facilità irrisoria la fascia sinistra servendo Gervinho a centro area, l’ivoriano non ha avuto problemi a mettere a segno il terzo gol. Nell’ultimo quarto d’ora qualcosa è successo. L’Udinese non avendo più nulla da perdere si è sbilanciata in avanti e con una bella azione ha mandato in rete Thereau. Merito dei bianconeri ma anche demerito dei giallorossi che da qualche minuto avevano catapultato la testa già alla partita di San Siro. Questa partita ha messo in luce tutte le difficoltà di questa Udinese, che ha giocato praticamente soltanto l’ultimo quarto d’ora. Non arrivano segnali incoraggianti per il futuro, domenica a Udine arriva il Sassuolo, Colantuono ha pochi giorni per motivare e dare un’identità ad una squadra allo sbando. La zona calda dista solo cinque punti.