Contro un Pescara dalle maglie di un giallino smunto che non ricalca certo la grinta della squadra di Oddo, l’ Udinese è chiamata a ripetere la prestazione di Torino, ma soprattutto a fare punti. Fin dalle prime battute si capisce che il Pescara venderà cara la pelle e l’ Udinese stenta a prendere in mano il pallino del gioco soprattutto dopo l’ imbeccata dei De Paul per Zapata che porta al rigore con cui i bianchi e neri passano in vantaggio. Si vede qualche triangolazione che fà pensare al gioco del calcio, ma è poca cosa. Quando Caprari si permette una rovesciata in centro area che s’ infrange sulla traversa si comprende che sarà più difficile del previsto. Con la Juve bastava la prestazione qui ci vogliono i punti e questo non fa giocare tranquilli. Felipe, il vero capitano di questa squadra, gira a mille e si sgola per registrare una difesa sotto pressione, Thereau porta il risultato sul 2 a 0 sembra fatta se non fosse che Aquilani entra e segna rinvigorendo i suoi e facendo riaffiorare le solite paure bianconere. Presi uno ad uno non condanno nessuno, in squadra ci sono giocatori validi per una classifica di sinistra, ci sono anche tanti fantasmi da scacciare, ma la passione la voglia la concentrazione deve esserci sempre, non si può fare una cosetta e fermarsi, camminare per il campo. Poi i lampi di luce dove sembra persino che qualcuno sappia cosa è il gioco del calcio e di nuovo il buio un poco come le lucette dei presepi che presto si cominceranno a vedere nelle nostre case, solo che li quando si spengono le luci non si rischia di prendere gol. Servivano punti si sono fatti anche perchè a chiudere i giochi ci ha pensato il secondo rigore, solare ma che nemmeno nei pulcini si commette tanto ingenuamente, non si è convinto, c’è ancora tanto da lavorare e speriamo che Gigi da Aquileia riesca a sistemare i pezzi del puzzle in tempo per la prossima partita.