Se Ti dico Brunello, a cosa pensi? Ad un vino toscano? Io penso al presidente delle mie prime gare viste in diretta, inizio anni ’70. Ci portò vicini al fallimento, dovette vendere Tormen e Galasso e la società al gelataio veronese Sanson, questi per questioni di cuore a Mazza Lamberto e finalmente arrivò Pozzo. A strisce, col rigone centrale “Ajax”, con banda diagonale bianca, ancora strisce di diversa foggia e dimensione. Sì, hai capito bene e lo sai, e lo dici anche Tu: resta la maglia, ed i colori, bianconeri (veri). Perché, venisse Zamparini o un sèlenìta smetteremmo di tifare? Neanche morti! Hai ragione da vendere parlando di senso di appartenenza, ma alla maglia, non ad una dirigenza. E ripeto fino alla nausea, io questa dirigenza non la giudico, non mi interessa. Al loro posto vorrei essere in grado di fare uguale… Mi devo fidare di loro? Non mi devo fidare? Chissene. il mio è un appello, accorato e sincero, alla tifoseria perché non si faccia fregare dai “Pozzo vattene”, né dai “non toccatemi Pozzo”. Io il Paròn non lo tocco, se restasse per sempre tiferei Udinese, se se ne andasse domani tiferei Udinese. Io ricordo, i pareggi a Omegna e le sconfitte a Casale. Anni di piombo, in tutti i sensi, ma anni di cementificazione di un’appartenenza ad una tifoseria al seguito di (all’epoca) quattordici ragazzi che vincevano, perdevano, prendevano un punto ma alla fine ci lanciavano la maglia (di lana) pesante sei chili, di tanto sudore era intrisa. Questo chiediamo ai nostri beniamini. Se poi si chiamano Palese Marino, Paleari Franco, Bierhoff Oliver o Handanovic Samir a-ri-chissene, sostenemmo e sosterremo fino alla fine la maglia che indossano.
Io non mi faccio fregare, continuerò ad amare i miei “stramaledetti” con-tifosi perché so che qualunque cosa dicano lo fanno spinti dal sentimento verso questi colori, non da spirito di rivalsa (verso chi, poi), né da voglia di vedere chi avrà ragione, né tantomeno perché pagato dai Pozzo.
Non farTi fregare, amico mio, tifoso: anno dopo anno, gara dopo gara, emozione dopo emozione cuciamo alla nostra metaforica bandiera uno scacco bianco, poi uno nero, poi un altro bianco e così via. Uniamole, le nostre bandiere, invece che misurare quale sia più grande. Vedrai che non ci servirà neanche la copertura dei distinti, basteranno i vessilli a pararci dalla pioggia…