SVOLTA IMPRESCINDIBILE – La svolta era un passo assolutamente ineludibile, praticamente obbligatorio, perché oramai si vedeva lontano un miglio che l’Udinese formato Delneri non aveva più un futuro. E la svolta è stata segnata come di consueto da un comunicato carico di formalità che ha semplicemente – come di prammatica – detto grazie all’uscente Delneri e ai suoi per quel poco che si è riuscito a fare in una fase fumosa della storia bianconera, e salutato l’arrivo di mister Oddo e relativo staff con un altro caloroso benvenuto. Ha così preso il via un’era che dovrà introdurre giocoforza una Udinese assai più brillante rispetto al passato recente, anche perché Oddo è un tecnico piuttosto giovane ed ha di riflesso ricette molto più fresche ed innovative rispetto a quelle che erano prerogativa di un mister Delneri che ha oramai la sua età e viaggia a grandi passi verso il tramonto di una carriera comunque sia brillante e ricca di soddisfazioni professionalmente parlando.
URGE CAMBIARE REGISTRO – Ora però mister Oddo e il suo staff dovranno perseguire la formazione e la maturazione di una Udinese più atletica e corsara, oltreché dotata di un gioco attribuito del requisito fondamentale della fluidità, che dovrà essere assai più marcata ovviamente rispetto a quella che (non) aveva la squadra di Mister Delneri. Il cambio di passo dovrà essere globale. La difesa, dalla quale per logica partiamo, dovrà essere assai più pronta nei movimenti collettivi generalizzati ed in particolare in quello proiettato al rientro dalla fase di non possesso; quello al quale di solito dopo il recupero del pallone da effettuarsi attraverso una certa dose di pressing sinonimo di intensità, deve di solito seguire una pronta e repentina ripartenza. Il centrocampo invece dovrà imparare a far roteare il pallone molto di più rispetto a quanto succedeva settimane fa, mentre l’attacco dovrà finalmente imparare a perfezionare una azione necessaria in una ottica di modernità ed efficienza. Dovrà imparare a salire verso la difesa come non ha mai fatto il reparto offensivo di Delneri, che non è mai e poi mai riuscito a mantenere sinergie efficienti ed intense con gli altri reparti. L’attacco in buona sostanza non può più essere una inutile appendice del corpus dell’Udinese, che da ora in poi dovrà avere pure l’adeguata trazione anteriore, con l’attacco che dovrà garantire alla plotone di Delneri una adeguata e marcata capacità di penetrazione.
LE TAPPE DI UNA EVOLUZIONE – Non commettiamo azzardi, per carità. Non andiamo a dire che l’Udinese dovrà ingranare subito la quarta marcia per asfaltare a razzo il Napoli di Sarri, cosa che sarebbe sulla carta quantomeno assai difficile prima vaticinare e poi da portare a compimento. Prendiamola con filosofia, e diciamo che ci accontenteremo di una prestazione dignitosa (anche se culminante con una sconfitta) contro il Napoli nella casa dell’Udinese, laddove dal punto di vista del risultato un pareggio sarebbe cosa davvero estremamente appagante. Ben altro risultato e ben altra prestazione ci aspettiamo invece per la gara di Coppa Italia contro il Perugia sempre ad Udine, laddove ci aspettiamo l’autentico exploit della squadra ora affidata al giovane tecnico di Pescara, Oddo. Ed è logico che bisognerà progredire ulteriormente sotto ogni punto di vista al cospetto di Crotone e Benevento. Da queste ultime due partite è quasi obbligatorio attendersi il bottino pieno. Sei punti e la trasferta di Milano contro l’Inter non darà più quella grossa mole di pensieri… Poi con Verona e Bologna sarà possibile coronare un finale di stagione a quel punto coi fuochi d’artificio.
Articolo di
Valentino Deotti
E-mail: valentino.deotti@udinesenews.it
[ RIPRODUZIONE RISERVATA ]