Ora si, la strada che l’Udinese deve compiere per ottenere quello che vuole in campionato incomincia a farsi un poco aspra. Se l’Udinese avesse compiuto un percorso regolare, senza colpi di singhiozzo, ora sarebbe alla pari con il Milan o forse anche messa meglio. Ma i recenti buchi nell’acqua, totali o parziali, hanno interposto delle interruzioni alla corsa della squadra bianconera, compromettendo la validità della velocità di crociera del vascello bianconero. E’ un poco come dire, giustamente, che il difficile arriva adesso. E la cosa peggiore, in un momento come questo, è dover aggiungere che l’Udinese è in una condizione di forma e di quadratura tecnica davvero parziale. La squadra non viaggia a pieno regime per ogni aspetto da porre sulla bilancia, tutt’altro. Alla squadra manca quella intensità e coralità della quale a questo punto doveva essere pienamente padrona. Ed è come se qualcosa si sia inceppato, allorquando invece si stava marciando dritti attraverso l’acquisizione dell’optimum dei livelli per ogni scala competenziale principale. Ma dalla gara contro la Roma giocata domenica scorsa l’Udinese non rende più come rendeva in precedenza, e in questo momento l’unica cosa da farsi è tornare al punto di ripristino precedente, parlando come se si dovesse discutere di informatica. Bisogna ritrovare la stessa intensità che si aveva nella gara di Udine contro il Milan e forse prima. E dunque bisogna andare a Genova nella piena consapevolezza di dover premere sull’acceleratore che darà il maggior rendimento immediato. Anche a costo di scoprirsi un poco: quello fa parte del gioco, dei rischi prevedibili da dover mettere in conto. E bisogna quindi spendersi immediatamente, nel tentativo di riprendere gli stessi giri di qualche partita fa e di riprendere subito a macinare calcio efficace. I punti verranno praticamente quale conseguenza immediata: cosi dovrebbe essere, ammettendo di poter considerare il calcio pur sempre una scienza, anche se non esatta. Sarà ripresa se si andrà regolarmente a punti contro la Samp, per poi pensare di mangiarsi a gran bocconi una buona Fiorentina sul “tavolo” amico della Dacia Arena, potenziale ristorante del calcio per palati gourmet. Solo a quel punto si potrà affrontare la Juventus a Torino nella consapevolezza d’essere “in tabella” e di potersi permettere pure la licenza di perdere allo Juventus Stadium, come purtroppo con ogni probabilità è da mettere in conto. Poi, prima di andare a Bergamo, arriverà il Sassuolo sempre in casa, ma a quel punto se le cose andranno bene potremmo dire di esserci ripresi. Potendo pensare come meritiamo ad un posto al sole, che comunque ora come ora è sempre più difficile possa regalare il ticket per l’Europa…
Articolo di
Valentino Deotti
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