E’ stato piuttosto desolante vedere l’Udinese praticamente imbambolata al cospetto del Sassuolo sul campo di Udine. Vedere una squadra che non ha fatto un colpo o quasi tra il primo e il secondo tempo denotando una scarsissima vena realizzativa ci ha fatto pensare al periodo di minima dell’era Delneri, unico periodo in cui vi era una Udinese ad un unico tono. Una squadra capace solo di arrabbattarsi andando su e giù per il campo senza costrutto. E la squadra vista in campo domenica scorsa a Udine contro il Sassuolo ci è sembrata ripercorrere più o meno tale standard. Possiamo far notare soltanto una differenza tra la peggiore Udinese di Delneri e quella di domenica. Quella di domenica aveva forse una maggiore sagacia tattica, ma il livello di concretezza denotato è stato la variabile peggiore: non ci si può permettere di presentarsi in fase di rifinitura o al tiro così poche volte nel confronto con una delle meno pericolose realtà della Serie A. E per come le cose si sono presentate ci viene addirittura in mente che il problema possa essere dovuto addirittura alla scarsissima efficacia della preparazione nel caso della squadra bianconera. Ci stiamo interrogando su questa possibilità e interrogheremo sugli specifici argomenti le principali maestranze della preparazione fisica che probabilmente ci daranno udienza di qui a breve per una chiacchierata sulle varie tematiche specifiche correlative. Ma quel che più conta è che l’Udinese ha davanti uno scenario che le richiede assolutamente di battere tutte le formazioni minori che le si presenteranno innanzi di qui alla fine del campionato corrente. Per arrivare a raggiungere la quota della possibile soddisfazione che dovrebbe portare la squadra a permanere nella parte sinistra della classifica la squadra, non potendo sperare di battere domani una agguerritissima Atalanta di Mister Gasperini a Bergamo deve porsi l’obiettivo di fare almeno un punticino a Udine contro la Lazio. E questo sarà solo un assaggio del percorso che dovrà portare i bianconeri a cercare lo scalpo del Cagliari fuori casa e del Crotone in casa, per poi andare a Benevento a cercare di far razzia anche li. Poi c’è Verona ed il Bologna a Udine, ed in entrambe le occasioni l’Udinese ce la potrà fare. Però prima dovrà compiere una operazione preliminare ineludibile. Dovrà assolutamente liberarsi del fardello di superficialità, pigrizia e spersonalizzazione che è gravato in maniera molto evidente sulla partita contro il Sassuolo e sulle precedenti gare giocate in tono minore. Ci vuole una Udinese capace di ringhiare ancora in faccia agli avversari, perché la quota capace di far stare tutti contenti può arrivare si, ma raggiungerla ha un prezzo. Il corrispettivo del necessario impegno, da mettere in gioco il più possibile da qui alla fine… O ci si impegna o non si potrà pretendere nulla di più rispetto ad una assai deludente quota salvezza.
Articolo d’opinione di
Valentino Deotti
E-mail: valentino.deotti@udinesenews.it
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