Eccoci di nuovo qui, a mettere al centro di una certa parte della nostra vita penna e calamaio, come si direbbe in una ottica “retrò”. E nonostante le vicende traverse che di riflesso hao toccato anche noi lo facciamo con uno spirito rimasto più o meno immutato, nel suo essere gioioso e produttivo. Purtroppo, invece, ad essere stata intaccata con un impatto che ha lasciato maggiormente il graffio è la scorza di un calcio che già non navigava nell’oro, dal punto di vista finanziario… Figuriamoci puoi come può andare a vertere una situazione pesantemente gravata dalle conseguenze della congiuntura Covid, i cui riflessi sono noti ai più nella loro gravità. I soldi non ci sono più come prima, quindi, e di riflesso non si può pontificare dal lato dell’acquisizione di nuovi talenti e presidi a beneficio dell’ambiente calcio nella stessa misura e modalità prima vigente. Tutto ciò ha toccato ovviamente anche l’Udinese, che per quanto attiene al mercato in entrata si è potuta muovere con il freno a mano tirato. Eccoci qui a parlare, per diretta conseguenza, di una Udinese che ha dovuto cedere numerose pedine al fine di rimpolpare le casse, senza poi poter fare investimenti degni di eco atti a cercare di incrementare il livello tecnico dell’undici titolare e non solo. In porta le garanzie offerte da un Silvestri che non disdegna certo rispetto a Juan Musso, partito per altri lidi, dovrebbero essere più o meno inalterate, ed in ragione di ciò per il momento, per questa congiuntura, possiamo dirci più o meno tranquilli. Per il resto il vestito dell’Udinese è più o meno sempre quello, anche se il male peggiore è che sono partiti giocatori di valore che sono stati surrogati comunque sia più che degnamente. Resta solo da valutare in quali tempi i vari sostituti potranno entrare in clima campionato, e questa è l’incognita principale che desta preoccupazioni non trascurabili. Il peggio è insito nel fatto che quest’anno si parte in quarta o quinta marcia affrontando sin da subito diverse vedette della A, e questo rende il cammino dell’Udinese difficoltoso in specie in fase di acchito al torneo. C’è solo da sperare che poi il raggiungimento della condizione confort per la squadra non tardi ad essere raggiunto. E’ ovvio e forse banale che un cammino in salita mette la zavorra iniziale ad una Udinese che potrebbe iniziare a vedere il prosieguo del campionato in toni grigi, con chiaro detrimento per le possibilità di buon piazzamento. Reso in parole povere, quindi, non ci sarebbe da stupirsi se ci dovesse capitare la malasorte di doverci accontentare di un piazzamento a ribasso, di una salvezza risicata e scarsa, nell’anno in cui il povero calcio post Covid si candida ad una ripresa che si spera possa concretizzarsi con ampi margini di riuscita.