Se prima l’Udinese di Mister Velasquez doveva soltanto, per così dire, ripigliarsi, ora la stessa squadra non ha via di scampo. Domani a Genova al cospetto dei rossoblù deve vincere e basta. Solo i tre punti, tondi tondi, possono giovare in questo momento alla squadra friulana. Altrimenti c’è ben poco da dubitare, per i bianconeri si aprirà in caso di buco nell’acqua quella che si chiama soltanto in un modo. Si aprirà la prima vera Crisi dell’era Velasquez. E si aprirà in via ufficiale, e quindi non soltanto dal punto di vista dei numeri che non ci sono per la squadra di Udine. Detto chiaramente per il mister spagnolo dell’Udinese potrebbe aprirsi la prospettiva di preparare le valigie anzitempo. Non può proprio soddisfare l’andamento dell’Udinese. Soprattutto dal punto di vista numerico. Quattro sconfitte consecutive e la possibilità che ne arrivi un’altra non possono che costituire un problema, in relazione ai progetti di casa Udinese. E non si può certamente andare avanti senza cogliere l’attimo fino a dicembre, bruciando tutte le possibilità disponibili per fare incetta di punti contro le “non Grandi”. Quindi o si vince a Genova o la Famiglia Pozzo dovrà chiaramente fare quadrato e pensare che sarà chiaramente il momento di dire “grazie e arrivederci” al giovane tecnico iberico. Per la successione è logico benedire il nome di Mister Francesco Guidolin, ma non dispiacciono nemmeno le soluzioni che poggiano sui nomi dei Mister Nicola e Reja. Bisogna solo vedere se puntare sull’usato sicuro o su qualche nuovo prototipo costruito per correre. Ora però non dobbiamo pensare al peggio. Bisogna pensare a pigliarli sti benedetti tre punti che sono sul piatto domani, per dare nuova linfa all’impianto firmato Velasquez e ai progetti a lui legati. Assolta la partita di domani, eventualmente si potrà pensare alle basi sulle quali ricostruire un futuro solido.
Articolo d’opinione di
Valentino Deotti
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