Finalmente siamo tornati. Finalmente possiamo nuovamente tornare a disquisire sulla nostra Udinese, dopo le innumerevoli e vive ferite lasciate sul terreno dell’umanità da un virus che, corsi e ricorsi storici insegnano, è soltanto uno dei diversi esempi di epidemia – o se preferibile di pandemia – che la storia abbia fatto conoscere all’umanità stessa. Sono stati infatti numerosi i flagelli che hanno segnato la storia del Mondo, e probabilmente chi sa quando ve ne saranno ulteriori, facendo i debiti scongiuri. La fortuna è che ora sembra che almeno in Italia si riesca a domare l’impeto del flagello del nostro tempo, tornando per fortuna a parlare di cose ben più leggere. Parlando per esempio della nostra Udinese, come da nostre abitudini migliori. Guardando l’ultimo episodio della storia recente della squadra bianconera, ossia la gara di Torino contro i granata, abbiamo tratto indicazioni particolarmente confortanti dal rendimento della squadra della nostra terra. Abbiamo visto una squadra atleticamente davvero ben piazzata tenere bene il campo del ostico avversario piemontese per metà gara, e ora come ora ci pare di poter etichettare la resistenza fisica attuale della squadra bianconera come davvero “degna di nota”. Probabilmente questo parametro legato alla preparazione fisica del collettivo avrà anche modo di migliorarsi presto, ma intanto benediciamo le indicazioni proficue tratte ieri sera e ci prepariamo per il futuro prossimo bianconero. Il calendario non sarà certo facile da affrontare, prossimamente, questo no, ma vedere una squadra veloce e coordinata tenere il campo del Toro in maniera egregia e pagare al limite solo per uno svarione difensivo rimediabile con il lavoro ci fa davvero ben sperare. Ora l’Udinese, che con il suo tono pare davvero una pallottola telecomandata, dovrà soltanto aumentare il minutaggio di autonomia fisica e aumentare la sua prolificità offensiva. Ora il problema dell’Udinese rimane proprio questo. Lasagna non ha la dovuta confidenza con il gol è quindi è praticamente un fantasma la davanti. La fortuna è che ad aumentare la trazione anteriore della squadra contribuiscono uomini come Okaka, Nestorovsky ed in primis “Don” Rodrigo De Paul. Certo è che la squadra peggiore in trasferta e con il peggior reparto offensivo per qualità ed efficacia quest’anno si dovrà accontentare di un bottino, e di riflesso di un traguardo, risicati risicati. Più di una salvezza minima minma quest’anno l’Udinese probabilmente non riuscirà a cavare. L’assenza del fantasista di centrocampo Mandragora, uscito malconcio dalla gara di Torino, di certo si farà sentire e non poco. Sperando di poter trovare una valida alternativa al centrocampista, già destinato ad aggregarsi in futuro a Madama Juventus, gli auguriamo una pronta e puntuale ripresa, utile per il bene complessivo…