I MERITI A DELNERI – Se l’Udinese ha avuto una cospicua solidità nell’ultima fase della gestione Delneri questo lo dobbiamo proprio alla grande esperienza ed abilità tecnica dell’allenatore friulano. Uomo che ha portato l’Udinese da squadra giovane e acerba a collettivo capace di tenere testa ad ogni altra formazione della Serie A, e in specie alle concorrenti dirette. Il bottino di punti principale si è costituito in questa stagione proprio nella fase guidata dall’allenatore con i baffi, così come anche la solidità della squadra. All’epoca di Delneri mancava all’appello soltanto un ingrediente, ossia la quadratura degli aspetti fisici della preparazione. Il picco di forma generale della squadra invece si è ottenuto proprio con Mister Gigi in panca, e questo è stato un ingrediente fondamentale per la valorizzazione della corrente stagione bianconera, che senza l’apporto del valoroso mister friulano non sarebbe stata della marca propria ad oggi rilevabile. In poche parole, se l’Udinese in questa stagione è arrivata dove è arrivata lo deve proprio al mister anziano.
LE RESPONSABILITA’ DI ODDO – Raggiunto il picco di rendimento in campo con Delneri, nonostante nell’ultima fase della prima tranche venissero a mancare i punti, è dovuto arrivare un mister giovane ed inesperto come Oddo a mettere avventatamente le mani alla squadra laddove non si doveva proprio. E in due mesi o poco più la squadra è precipitata praticamente dalla zona Europa League quasi raggiunta alla posizione attuale. Si può dire che le 5 vittorie ottenute al suo arrivo da mister Oddo siano solo una eredità sportiva maturata per il lavoro fatto nella prima parte della stagione. E quindi si può anche non parlare di meriti di Oddo, ma dell’ombra lunga della gestione Delneri che si è estesa siano a che è stato possibile anche nella gestione del giovane mister di Pescara. Di Oddo molti sono i demeriti, perché nella sua gestione si è sperimentato troppo a livello tecnico-tattico lavorando male pure sulla preparazione fisica. I risultati oggi si stanno vedendo, con la squadra che non ha l’autonomia fisica per reggere una intera partita, e paga di riflesso nel confronto con tutte le altre formazioni…
OBIETTIVI A RISCHIO – Quel che è peggio è che ora si rischia pure, se non di finire nella serie cadetta, di imbrattare quantomeno una stagione che fino alle modifiche apportate da Oddo stava viaggiando spedita sui binari più corretti e proficui. Ora ci siamo praticamente giocati da qualche turno la possibilità di qualificarci per l’Europa League e rischiamo pure di finire nei bassifondi della classifica, facendo di questo passo la peggiore figuraccia dagli anni sessanta a questa parte. Almeno che non venga sacrosantamente introdotta una rivoluzione a livello di staff in grado di impartire quella scossa che comunque andrebbe data dalla metà di questo mese in poi. Perché poi non c’è più tempo, e quindi la pensata sul futuro di Oddo si deve fare oggi, signori Pozzo, al massimo immediatamente dopo una probabile ottava sconfitta consecutiva contro la Lazio a Udine. Al fine di permettere all’Udinese di finire con dignità il campionato piazzandosi almeno intorno al dodicesimo tredicesimo posto,ossia lontano da quella zona salvezza che corrisponderebbe a un quasi fallimento…
Articolo d’opinione di
Valentino Deotti
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