Non è certamente una condizione facile quella di essere quasi “costretti” a vincere, perché lo impongono le necessità relative alla classifica che si vuole andare ad ottenere, uno scontro con una parigrado comunque sia ostica come l’Atalanta. Questo è certo. Ma è altrettanto certo che se l’Udinese vuole evitare di cedere il passo alle inseguitrici deve quantomeno provarci ad affrontare il problema di superare la cosiddetta “Dea” del calcio italiano. Perché altrimenti un ulteriore passo falso dell’Udinese in questo senso renderebbe molto più problematico raggiungere quel benedetto decimo posto in classifica che ora è nei desideri di tutti, società in primis. Lo ha dichiarato chiaramente a un noto quotidiano locale del triveneto, il patron gino Pozzo, che oramai al decimo gradino del ranking bisogna arrivarci, perché l’obiettivo è lì e l’occasione per raggiungerlo non va buttata. E così ora bisogna rimboccarsi le maniche ed imporre uno stop fuori casa agli orobici, che se fermati s’incaglierebbero perdendo una cospicua tappa utile della corsa all’Europa che conta. Ma questo non deve importare a Delneri e ai suoi ragazzi, nella partita di domani bisogna creare le massime difficoltà possibili ai lombardi, facendo si che essi lascino all’Udinese una occasione per ottenere quei tre punti che, ora come non mai, sarebbero la chiave per accedere al piccolo paradiso del piazzamento d’onore rappresentato dalla permanenza tra le prime dieci. E tutto depone a favore dell’Udinese, perché la piaga delle assenze ad ora non è poi così vivida e dolorosa, e vi sono pure altri motivi per dire che l’Udinese potrebbe avere alla portata la conquista dei tre punti domani. Il primo dei motivi è quello motivazionale, perché ora l’Udinese è paradossalmente caricata a mille, perché dopo che ha dovuto malamente cedere il passo ai felsinei di Bologna vuole dimostrare di avere imparato la lezione. E vuole dimostrare pure di saper far scattare la molla decisiva, quella della grande determinazione, che la porterebbe in casa propria ad Udine ad attaccare l’Atalanta senza porsi dei limiti specifici. Mordendo l’Atalanta con la faccia dei combattenti potrebbe derivarne quindi una maggiore probabilità di scardinare le difese orobiche e porsi in posizione di netto vantaggio nella conquista dello scalpo dei bergamaschi. E il fatto che questo scalpo lo si debba ottenere in una delle partite maggiormente decisive di una stagione dovrebbe caricare ancora di più le zebrette, che non potranno che avere l’atteggiamento agonistico maggiormente compatibile con la necessità di una vittoria tra le mura amiche. All’Udinese non resta dunque che buttarsi a capofitto su questa partita, inseguendo una vittoria che caricherebbe a mille la squadra friulana in vista degli scontri successivi, che saranno sicuramente meno proibitivi. Ok, il Crotone sta scalciando perché vuole riuscire a “sgarfare” altri punti decisivi nella corsa salvezza, ma non è per niente escluso che l’Udinese abbia chiare possibilità di vittoria anche in terra di Calabria, sfruttando l’onda emotiva di una vittoria eventualmente ottenuta tra mille squilli di trombe domani. Poi resterebbe da assolvere al compito chiave, quello di battere la Sampdoria sempre tra le proprie mura. A quel punto il decimo posto dovrebbe essere in tasca, e crediamo che anche in caso l’Udinese impattasse in Calabria ottenendo un solo punto riuscirebbe a porsi in posizione di vantaggio rispetto alla conquista dell’ingresso tra le prime dieci. E a quel punto, saliti sul trono dei vincitori per una stagione più che soddisfacente da “provinciale piazzata” ai piedi dell’Olimpo dominato ad alti livelli dalle grandi realtà del campionato, ogni necessità di far punti per forza in casa dell’Inter all’ultimo turno decadrebbe e non resterebbe che alzarsi in piedi per una ideale standing ovation finale all’Udinese, che a quel punto avrebbe in mano un traguardo che rappresenta quanto di più appagante ottenibile in una stagione che oltre ad essere massimamente soddisfacente manderebbe in visibilio tutti da queste parti.
Articolo d’opinione di
Valentino Deotti
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