Oramai tra critica e altre forze in gioco siamo davvero ai ferri corti nei confronti di mister Delneri. Sembra davvero che ci sia solo il volgere di una novantina di minuti tra Delneri ed il volgere del suo futuro di allenatore. Quando leggerete questo articolo ci sarà solo una serie non troppo lunga di ore ed il trascorrere di una partita, tra Delneri ed una presa di coscienza cruciale. Dopo la partita contro la Sampdoria alla “Friuli / Dacia Arena”, il tecnico di calcio di Aquileia verrà lasciato ancora stabilmente alla guida della squadra bianconera friulana ? Quali saranno le evoluzioni situazionali legate alla guida tecnica della squadra dopo la partita che segna oramai l’ultima spiaggia per una Udinese che si voglia legata al nome del tecnico friulano ?
LO SCENARIO SPECIFICO – Oramai è chiaro che c’è qualche fattore di disturbo all’interno dello spogliatoio bianconero. C’è chi dice che il rumore di fondo sia dato da qualche prima donna di troppo eventualmente presente in seno al gruppo e portata a generare strane tendenza che distraggono l’intero gruppo da quelle che dovrebbero essere le sue rispettive preoccupazioni primarie. E così non si riesce a formare quel gruppo solido che servirebbe a una squadra come l’Udinese. Una squadra che in realtà dovrebbe fare della forza del gruppo la sua arma principale. E invece non è così. A volte prevalgono delle individualità talmente scadenti da creare addirittura nocumento all’economia del prodotto calcio bianconero. E’ logico, bisognerebbe cambiare le cose che non vanno in seno al gruppo bianconero e lo si sta provando in tutti i modi possibili e immaginabili, in realtà, ad opera degli organi decisori intestini alla società. A livello sportivo si sta cercando di essenzializzare una rosa che al proprio interno aveva elementi un po’ troppo stagionati per non essere un poco prime donne, e questo si è visto specie in ultima istanza con la cessione di un Therau che di strani madori ne aveva accumulati. La sua presenza evidentemente non giovava ad un gruppo che non aveva certamente bisogno di mettersi a fare polemiche inutili. E sotto questo punto di vista di strada verso il miglioramento ne è stata fatta.
IL GRUPPO – Ora però il passo successivo dovrebbe essere la cementazione, come dicevamo prima, di un gruppo capace di fare capannello e di sopperire alle mancanze individuali grazie alla forza delle sinergie dettate dalla solidarietà reciproca che non dovrebbe certo fare difetto in un ambiente sportivo. Ognuno degli elementi che compongono alla squadra dovrebbe obiettivamente capire quelle che sono le azioni da compiere nell’interesse della squadra ed agire di conseguenza.
Poi è logico, bisogna avere anche un atletismo che a questa squadra fa ancora difetto, ma se come non ha mancato di sottolineare un elemento proprio del gruppo, un certo Rodrigo De Paul, “ragazzi non si può andare avanti in questo modo, non siamo abbastanza una squadra, come si affannava a ripetere durante l’ultima scorsa partita giocata, come testimoniano persone in grado di decifrare il labiale e, in altri casi concomitanti, anche le rilevazioni ambientali congruenti provenienti dal terreno di gioco, allora i problemi in itinere alla cementazione di un gruppo affiatato sono reali e tangibili. Questo lo sospettavamo, e a questo punto c’è da invocare l’inserimento nel gruppo di una sorta di psicologo. Il problema è che forse oramai siamo un po’ troppo tardi per farlo. La distanza compiuta a vuoto da questa squadra è cospicua, e ora bisogna introdurre una figura in grado di privilegiare i rapporti umani. In quest’ottica non si fa male a parlare del giovane allenatore Oddo, reduce da una positiva esperienza di lotta per degli obiettivi nobili a Pescara e che sarebbe in grado certamente di riportare nuovo entusiasmo nel gruppo. In quest’ottica non è trascurabile l’apporto che potrebbe essere dato pure da Francesco Guidolin, anche se non sappiamo se il tecnico veneto sia disposto a tornare in Friuli dopo che in altre occasioni aveva anticipato il suo no rispetto ad un rimpatriata ulteriore da allenatore dell’Udinese. Non sono certo da cestinare le altre candidature poiché gli altri sono nomi che il gruppo lo sanno gestire eccome. Quindi ben vengano tali Reja e Walem. Ma l’entusiasmo e la carica, oltreché l’esperienza tecnica della quale dispongono in misura diversificata, di gente come Guidolin e Oddo, crediamo non abbia uguali nella rosa di nomi della quale si parla di questi tempi. Se ci sarà un dopo Delneri, di certo bisogna affidarlo a gente con gli attributi che conferisca nuova tempra ad un gruppo che ha difficoltà a creare un fronte comune che lotti in un senso solo. I fatti ed i numeri lo dimostrano. Ora bisogna cambiare di netto, perché il tempo passa e di occasioni utili per crescere ben difficilmente se ne possono perdere più.
Articolo di
Valentino Deotti
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