Partita con nulla da dire, se non le 100 presenze bianconere di Musso, quella tra l’ Udinese con gli uomini contati in campo ed in panchina una selezione della primavera e la Sampdoria. C’è movimento, scambi anche piacevoli, ma le conclusioni soprattutto da parte bianconera non si sa cosa siano. Poco male nella partita dove più che il risultato, si sente il peso dei probabili addii di Musso, De Paul ed altri che in Friuli hanno fatto il loro tempo, le voci dei calciatori rimbombano nello stadio che si spera sia l’ ultima volta che si vede vuoto ed il tutto crea un alone di malinconia. Sarebbe stata bella un’ intervista al Mr e magari a Capitan Rodrigo ma ormai i giocatori di quasi tutti i club parlano solo tramite le emittenti societarie con domande pre confezionate e non per problemi di Covid. Forse qualcuno dovrebbe capire che il calcio non è solo un’ azienda ma principalmente uno sport che smuove gli animi delle persone e che più lo si ‘sterilizza’ e meno coinvolgerà il pubblico che come si stà notando in questi periodi è più importante di quanto si pensi. Okaka altro probabile partente, per entrare nel tabellino dell’ arbitro riesce a farsi ammonire, qualche numero di De Paul, qualche tiro da lontano dei Doriani, e la gara tra Gotti e Ranieri per vedere chi è più compassato e la partita si trascina verso la fine ma non vorrete mica che non venga decretato l’ ennesimo rigore contro i bianconeri seppur certi rigori lascino parecchi dubbi? Così l’ indimenticato ex Quagliarella appena entrato sigla lo 0 a 1 che congenda l’ Udinese dal Friuli, per questo campionato a testa bassa ma con la salvezza in tasca che in fondo è quello che conta, i saluti alla prossima, ma non dal Friuli.