Alla vigilia della gara di ieri allo Stadio Friuli contro il Sassuolo, penso che il pareggio poi conquistato sul campo sarebbe stato accolto con poco entusiasmo. Questo sì che era un jolly fondamentale da giocarsi nell’infinita corsa salvezza nella quale è invischiata la Nostra Udinese; invece, e grazie all’impresa della Spal, capace di espugnare il Castellani di Empoli, questo punto potrebbe rivelarsi fondamentale perché ha impedito alla striscia negativa di protrarsi (e con all’orizzonte le due corazzate nerazzurre), di distanziare di 4 punti gli uomini di Mr Andreazzoli e di guardare con maggiore fiducia al trittico finale (anche e soprattutto pensando alle motivazioni che potrebbero avere nell’ordine Frisinone, Spal e Cagliari in fila). Che l’Udinese non goda di ottima salute lo si è compreso abbondantemente durante tutta la travagliata annata. Come dal medico, comunque con merito e quel pizzico di fortuna che non guasta, riusciamo a dire quel “33” che sono i punti in graduatoria ( al pari delle gare fin qui disputate ) e, pur trovandoci da soli al quartultimo posto, con i risultati maturati sugli altri campi si ha la sensazione che la “quota salvezza” si sia ricollocata sotto la fatidica soglia dei 40 punti.
Il match di ieri, se vogliamo, ha confermato e condensato un po’ tutte le approssimazioni, le precarietà e le difficoltà che i friulani hanno sviluppato durante tutto il campionato. Altrettanto però ci ha dimostrato che con la voglia, con la giusta fame e con i denti si possa strappare e/o raggiungere un risultato positivo. Non è un caso che l’autorete di Lirola che all’80’ ha riequilibrato le sorti del match sia stata propiziata da Okaka che in termini di voglia e determinazione penso abbia pochi eguali tra i propri compagni. Ho sempre sostenuto che giungere alle ultime 5/6 gare con l’obiettivo minimo ancora da raggiungere possa rappresentare un grave problema; questo dovuto a dinamiche di calendario, infortuni, motivazioni e anche addirittura ai “primi caldi”. L’augurio adesso è che veramente i bianconeri possano iscriversi per il 25′ anni di fila alla Serie A e che finalmente, dopo ben un lustro, si possa tirare definitivamente una riga, come ribadiscono da più parti i principali addetti ai lavori.
Paolo Matrecano