La corsa al terzo posto che vale i preliminari di Champions sembra un torneo di tresette a ciapanò. Napoli, Lazio e Udinese paiono alleate in un tacito accordo volto a non distanziarsi e perdersi di vista, mancando regolarmente ogni domenica l’occasione dell’aggancio o della fuga. L’Udinese soprattutto torna da Siena con l’amaro in bocca sia per l’ennesima occasione sprecata sia per la brutta prova offerta davanti agli oltre 800 tifosi scesi in terra toscana per sostenere la truppa friulana.
Guidolin predica calma ed umiltà, rispedendo al mittente i mugugni e ricordando che per quanto fatto l’Udinese è andata oltre ai suoi mezzi se è vero come è vero che viaggia al pari di squadre più titolate. Sarà anche così, ma ciò non toglie che giocare male e perdere contro Novara e Siena e pareggiare a Palermo con gol negli ultimi 6 minuti non è propriamente sinonimo di quella voglia di divertirsi e stupire che, a parole, doveva essere il carburante della squadra dopo il raggiungimento dei fatidici 40 punti.
Per di più all’orizzonte si delinea un’altra pericolante, quel Parma che arriva a Udine dopo aver demolito sette giorni fa le velleità di fuga champions della Lazio e che, al momento, si presenta all’appuntamento di sabato santo in condizioni più brillanti sia fisicamente che mentalmente. Le motivazioni dei ducali poi potrebbero pesare parecchio se i bianconeri non sapranno ribattere con voglia e fame di successo come solo pochi mesi fa sapevano fare; in caso di vittoria la formazione di Donadoni potrebbe praticamente raggiungere la salvezza mentre le zebrette devono comunque guardarsi anche dalla Roma che insegue ad un solo punto in classifica.
Nella speranza che si sblocchi Di Natale, attraverso i cui gol passano molte delle fortune della squadra, a tenere banco in settimana è il modulo migliore per sbloccare gioco e idee della squadra: il mister persevera sul 3-5-1-1 ma forse sarebbe il momento di poter vedere Barreto a far coppia con totò, dato per scontato che o si rischia o difficilmente nel calcio si va lontano. Per il resto si spera nel recupero di Benatia mentre forti permangono i dubbi sul rientro di Basta.
Avversario molto ostico questo Parma che forse meriterebbe ben altra classifica visto l’organico a disposizione. In avanti si è sbloccato Floccari che dovebbe far coppia con Giovinco mentre attenzione particolare merita Biabiany, vera freccia di fascia che all’andata fece soffrire non poco Armero.
Bestia nera per l’Udinese e per Guidolin, la squadra di Donadoni non perde a Udine dalla stagione 2007/2008, l’anno scorso rifilò un secco 2-0 a ben altra Udinese e comunque ha strappato 4 vittorie e 6 pareggi nei 17 precedenti in serie A al Friuli.
A dirigere la sfida tra friulani e ducali, Sabato alle ore 15, è stato designato il Sig. Gava di Conegliano Veneto che ha diretto l’ultima volta l’Udinese nella vittoriosa partita del gennaio scorso contro il Cesena.