Riparte il campionato ed al Friuli Dacia Arena andava in scena la seconda gara del girone di ritorno. Il match di oggi pomeriggio metteva di fronte gli uomini di Mr Oddo che con i loro 28 punti si ritrovavano a ridosso della zona Europa e la Spal ancora invischiata nella lotta per la sopravvivenza con i suoi 15 punti in graduatoria. Un’eventuale vittoria dei friulani avrebbe veramente potuto non solo dare continuità alla strepitosa striscia di dicembre ma anche permesso alla squadra di riproporsi in tutta la propria lucentezza dopo la poco convincente prestazione di Verona (sponda clivense). Invece ne è uscita una partita “bruttina” che, nonostante il quasi immediato vantaggio dei bianconeri all’11’ con Samir, grazie anche alla complicità dell’estremo difensore ospite Gomis, ha sancito un equo pareggio raggiunto dagli estensi già al 4′ della ripresa con Floccari; in tema di “vecchie volpi” delle aree di rigore, la rete del Nr 10 spallino fa il “pari” con quella di Borriello, capace di sbloccare la gara dell’andata al Paolo Mazza. Il pari ospite praticamente ha spento quasi definitivamente la nostra prestazione ed anzi nella ripresa, comunque ripeto nella pochezza offerta da entrambe le contendenti, sono stati i biancazzurri (oggi in tenuta rossa) ad andare più vicini al raddoppio.
Provo a dare una mia lettura sulla parziale involuzione dell’Udinese: innanzitutto, come continua a sottolineare il proprio allenatore, questa squadra deve crescere “mentalmente”; in secondo luogo ribadisco il concetto che plaude alla capacità del Mr pescarese di celare abilmente i due difetti cronici di questo gruppo, cioè la mancanza di un regista e di un centravanti. Lacune che possono essere mascherate e superate esclusivamente dalla spinta degli esterni (oggi mancavano appunto i 2 “titolari” Widmer ed Ali Adnan) e dagli inserimenti “feroci” dei centrocampisti ( oggi i cechi erano piuttosto in ombra con comunque Antonin leggermente meglio di Kuba ). L’abnegazione di De Paul, la volontà di KL 15 od il “mestiere” di Maxi Lopez non possono bastare soprattutto contro squadre arroccate e che iniziano a “conoscerci”. Non eravamo da retrocessione prima, non penso che siamo da Europa adesso (a meno che non si incastrino magicamente e favorevolmente tutte le coincidenze astrali e di campo possibili). Sicuramente le prossime due gare in trasferta, mercoledì a Roma nel recupero contro la Lazio e domenica a Marassi (sponda rossoblu’), molto diranno non solo sullo stato di forma dei bianconeri ma anche su quell’auspicato e da tanto tempo atteso salto di qualità.
Paolo Matrecano