Impegno proibitivo oggi nel lunch-match dello Stadio Friuli; dove un’Udinese in costante caduta libera attendeva l’Inter ancora in piena corsa per un piazzamento Champions e per di più “inferocita” dalla “particolare” sconfitta di una settimana fa, dove la capolista Juventus riusciva in maniera rocambolesca e proprio sul finire del match ad aggiudicarsi l’intera posta in palio contro gli uomini di Mr Spalletti. Personalmente stavo ancora ripensando a come i bianconeri non siano stati capaci di rientrare dalla trasferta di Benevento con i 3 punti che potevano, anche alla luce dei risultati odierni, rivelarsi vitali per la permanenza nella massima serie. Non era certamente oggi la gara dalla quale attingere (forse) dei punti perché comunque ogni incontro ne vale 3; ma speravo di tornarmene a casa con qualche convinzione calcistica in più che mi potesse far ipotizzare su chi (giocatori, non li chiamo “calciatori”) e come (atteggiamento) fare affidamento per raggranellare i punti (2, 3, addirittura 4) nelle ultime due partite, utili a scongiurare la serie cadetta che rappresenterebbe per TUTTI (sottolineo a gran voce questo concetto) una sconfitta, seppur sportiva, immane.
Parlare dell’incontro odierno non solo è superfluo ma addirittura nocivo (avendo assistito all’ennesima prova sbiadita abbinata alle solite nefandezze difensive) e che ci porta stasera a tifare a squarciagola per la Roma che andrà, dopo la delusione patita in Champions, in quel di Cagliari; perché un risultato diverso dalla vittoria dei capitolini ci vedrebbe con entrambi i piedi nella “zona rossa”. Si ha un bel dire che bisogna essere “positivi” anche per non “appesantire” ulteriormente i bianconeri, ma in questa situazione ci sono caduti loro (assieme a tutto il “progetto”) fallendo tutte le prove sul campo (non le elenco per non sfiancarvi) che avrebbero potuto metterli al riparo molto ma molto tempo prima. Oggi il tutti contro tutti non giova (ultras assenti per 45 minuti, tifoseria che manda a quel paese qualcuno ed inneggia a qualcun altro) ma ciò che è incontrovertibile è che domenica prossima a Verona e poi all’ultima con il Bologna in casa non scenderemo in campo ne’ io ne’ voi che certamente teniamo, esultiamo e soffriamo in maniera smodata per la NOSTRA UDINESE. Purtroppo non possiamo nemmeno aggrapparci al famoso detto “salvati in corner” perché ogni domenica questi calci da fermo sono una sentenza, logicamente a favore dei nostri avversari, per la nostra “indifendibile” difesa. Poi magari d’incanto tutto ciò che di quasi imbarazzante abbiamo dovuto sorbirci si trasforma, come nelle favole più belle e come logicamente auspichiamo, in una storia a lieto fine ed allora vi ricordo che la canzone dei Pooh “Chi fermerà la musica” era inserita nell’album “Buona Fortuna”….
Paolo Matrecano