Ieri sera allo Stadio Friuli la Nostra Udinese ha strappato all’Inter dell’ “amatissimo” ex Spalletti un punto che probabilmente risulterà poi decisivo per la corsa salvezza e che sicuramente permetterà agli uomini di Mr Tudor di affrontare le ultime 3 tappe/finali con la consapevolezza che giocando con questa attenzione, organizzazione ed abnegazione non solo si possa chiudere questo campionato raggiungendo il minimo/massimo? obiettivo ma anche capire su quali basi lavorare per il futuro. Non precorriamo troppo i tempi con le ipotesi future e concentriamoci invece sul trittico che ci attende e facciamo contro Frosinone, Spal e Cagliari quei famosi 5/7 punti alla nostra portata per chiudere questa stagione e tirare, come da più parti sbandierato, una riga (l’ennesima) per provare a non soffrire più. Anche ieri si è avuta un altro segnale di quanto bello sia il nostro stadio e di quanto calorosi siano i Nostri Meravigliosi Tifosi; inoltre, ma onestamente quest’anno non è la prima volta, la simbiosi di questi due aspetti con i bianconeri e’ stata veramente l’arma in più e ricordiamoci che nel ritorno l’Udinese ha ceduto l’intera posta fra le mura amiche solamente al Parma alla prima di ritorno, per poi inanellare ben 7 risultati utili consecutivi (4 vittorie e 3 pari).
La gara di ieri sera e’ stata giustamente sofferta, opposti pur sempre alla terza forza del torneo, ed ha confermato quanto capace sia il Nostro Nr 1; quel Juan Musso che nuovamente ha salvato il risultato con i soliti oramai 2/3 interventi che valgono come un goal. Ecco proprio il goal è il problema di questa squadra che è praticamente a secco da 5 giornate, visto che l’unica rete a nostro favore in questo lasso di tempo se l’e’ fatta da sola il Sassuolo permettendoci di pareggiare 1 a 1 grazie ad una loro autorete. Quello che mi aspetto nelle prossime 3 gare e’ la medesima compattezza, disciplina tattica e spirito di sacrificio, ieri i friulani sono usciti stremati, messe in campo affrontando le due squadre nerazzurre, magari evitando l’errore del singolo e con quella punta di spregiudicatezza e di consapevolezza atta ad imporsi. Non va dimenticato che gli ultimi due impegni ci vedevano affrontare due contendenti che finiranno in Europa (magari entrambe in quella con la “E” maiuscola) e quindi il mio atavico rammarico che almeno la metà delle compagini della massima categoria siano da noi affrontabili e superabili trova, purtroppo, ancora valido sostegno. Forza Udinese ed eguagliamo anche quest’anno la quota “Tudor 40”.
Paolo Matrecano