Ieri al Friuli Dacia Arena per il primo impegno il “nuovo” allenatore Mr Massimo Oddo doveva confrontarsi affrontando l’imbattuta capolista Napoli che arrivava al match con uno score di 11 vittorie e solo 2 pareggi; impegno quindi tutt’altro che agevole e comunque, come accade naturalmente per ogni debutto, condito da una comprensibile curiosità nel vedere all’opera i nostri beniamini visto che, giustamente, l’allenatore pescarese in fase di preparazione si era mantenuto molto “abbottonato”. Le mosse e le intenzioni venivano scoperte quando veniva diramata la formazione che prevedeva un armonico e duttile 3-5-1-1 di “guidoliniana” memoria dove davanti a Scuffet, si schieravano Angella, Danilo e Samir in difesa, per la zona nevralgica venivano scelti, da destra a sinistra, Widmer-Fofana-Balic-Barak-Ali Adnan con davanti De Paul libero di giostrare e di svariare alle spalle dell’unica punta Perica. La partita, com’era nelle previsioni, veniva condotta dai partenopei che però non si rendevano assolutamente pericolosi ed i nostri non disdegnavano di rispondere colpo su colpo dimostrando una discreta organizzazione che appunto rendeva assolutamente sterile il possesso degli azzurri. Visto questo sostanziale equilibrio era presumibile che solamente un episodio, una giocata individuale o gli sviluppi di un calcio da fermo avrebbero potuto spostare gli equilibri della gara e così purtroppo è stato, perche’, poco dopo il 30′ una percussione sulla destra dell’ex Allan sostenuto da Maggio (migliore dei suoi perché “più fresco”) veniva fermata irregolarmente da Angella in un groviglio di gambe che inducevano l’arbitro Di Bello a fischiare la massima punizione. Sul dischetto si presentava Jorginho che in due tempi trasformava il penalty perché, prima si faceva ipnotizzare da Scuffet, capace di intuire il tiro sulla propria sinistra, poi però era lesto a ribadire in rete la respinta dell’estremo difensore friulano.
La ripresa sostanzialmente non offriva nulla di particolare e neanche i cambi di Mr Oddo, con relativa variazione del modulo, sortivano significativi sviluppi. Erano prima Perica a lasciare il posto a Lasagna, poi era la volta di Jankto che subentrava a Fofana ed infine Bajic rilevava Angella. Dall’altra parte, come sua consuetudine, Mr Sarri poco dopo la metà della ripresa, inseriva le sue “prime 3 riserve”, dove Diawara, Zielinski e Rog prendevano il posto rispettivamente di Jorginho, Insigne e capitan Hamsik facendo esplicitamente intendere il senso “conservativo” delle proprie scelte. A conferma del sostanziale equilibrio della gara ricordiamo nella ripresa due buone parate di Reina, entrambe su conclusioni di Barak e l’unico intervento (penalty escluso) di Scuffet su conclusione di Callejon, comunque innescato da una respinta a campanile della difesa friulana. Concludendo quindi si intravedono segnali di ripresa; dove un’ordinata organizzazione sul campo ha permesso ai friulani di rimanere in partita per tutta la durata dell’incontro non concedendo quasi nulla ad una formazione che mediamente crea una dozzina di azioni pericolose, questo con una sufficiente ed attenta prestazione del reparto difensivo (Samir su tutti) alla quale va aggiunta una discreta prova del centrocampo (bene Balic e Barak, da rivedere Fofana). Tutta o quasi da costruire e da decifrare invece l’Udinese dalla cintola in su; va bene che la casa si costruisce dalle fondamenta, ma quando arriveremo al tetto (“punta”)…
In bocca al lupo e buon lavoro Mr Massimo Oddo!!!