Dopo la sosta dovuta agli impegni della nostra (povera) Nazionale, oggi la quarta di campionato proponeva al Friuli una gara ricca di insidie con avversario il Torino di Mr Mazzarri. L’Udinese si era fermata a Firenze soccombendo sul finale di gara ai viola e si presentava al cospetto dei granata, oggi in una quanto mai originale maglia color acqua marina (boh??), con la voglia di raccogliere assolutamente un risultato positivo. Unica novità per Mr Velazquez era Pussetto a rilevare sulla fascia destra Machis per un confermato 4-1-4-1 armonico che al momento sembra l’assetto più equilibrato per garantire efficacia al gioco dei friulani. La maggior qualità degli ospiti si faceva preferire sin dall’inizio ed al 12′ veniva loro annullato (ingiustamente secondo i moviolisti) un goal di testa di Berenguer, mentre i bianconeri stentavano a tessere la loro manovra. Al 18′ però si infortunava Iago Falque e questo dava l’opportunità ai piemontesi di provare il tanto atteso tandem “nazionale” Belotti-Zaza; ma questa loro spregiudicatezza li rendeva tatticamente più sbilanciati e proprio da quel momento i bianconeri, nonostante la loro difficoltà nel ripartire, iniziavano a mettere il naso nella metà campo avversaria. La mia sensazione è che la nostra squadra stenti tremendamente in fase di costruzione e l’isolamento a cui viene abbandonato Lasagna li renda onestamente poco pericolosi. Infatti già al 19′ iniziava a scaldarsi Teodorczyk, ad ulteriore testimonianza delle enormi difficoltà incontrate dal nostro attacco. Intorno alla mezz’ora giungeva però l’inaspettato vantaggio dei padroni di casa con un’altra prodezza di De Paul che capitalizzava al meglio una ripartenza e grazie ad una rasoiata a fil di palo, trafiggeva Sirigu. Non a caso in concomitanza con la terza rete in campionato del Nr 10 argentino, due di queste veramente di pregevole fattura, l’attaccante polacco si riaccomodava nuovamente in panchina.
La ripresa iniziava subito con il Toro voglioso di riacciuffare almeno il pareggio ed infatti, siamo appena al 49′, sugli sviluppi di una punizione dal limite senza esito ma con il pallone non allontanato in maniera definitiva dai friulani, Meite indovinava un missile terra-aria che andava ad infilarsi all’incrocio dei pali alla destra dell’incolpevole Scuffet. Da quel momento è iniziata una nuova gara di sofferenza e se c’è un encomio da fare agli uomini di Mr Velazquez e’ proprio quello di saper rimanere uniti e compatti, perché se è vero che tutte le statistiche parlano in favore dei granata, è altrettanto incontrovertibile che praticamente gli unici due tiri del match nello specchio della porta, e per di più da fuori area, siano stati equamente divisi così come la spartizione della posta in palio. Paradossalmente sono stati proprio i bianconeri a sfiorare il vantaggio nei minuti di recupero, quando Machis non ha capitalizzato forse l’unica ma molto efficace giocata di Teo. Sinceramente sarebbe stata troppa grazia!